A cosa serve il coprigiunto
I coprigiunti sono dei dispositivi tecnici utilizzati da coloro che si occupano della posa dei pavimenti.
Questi vengono posati su superfici preesistenti tra corpi diversi della stessa struttura, che sia tra pavimento e pavimento o tra unità di rivestimento e unità muraria.
I coprigiunti servono principalmente da cuscinetto, ovvero accompagnare qualsiasi tipo di movimento dell’edificio e impedire che movimenti di solette si trasferiscono al pavimento, come spesso accade quando si verificano eccessivi sbalzi termici o anche in caso di scosse sismiche di piccola entità.
In termini meno tecnici ma più pratici ed estetici, questi evitano non solo di inciampare nelle increspature dei pavimenti ma anche di creare antiestetiche bolle e dilatazioni delle unità pavimentali.
A scenda del pavimento di possono utilizzare coprigiunti in acciaio, in alluminio o conformi con il materiale utilizzato: dal parquet alle piestrelle.
Le caratteristiche di un buon coprigiunto per pavimenti
Poiché esistono vari tipi di coprigiunti che si differenziano per struttura, materiale e applicazioni d’uso, è bene saper sceglierli in modo oculato, conoscendo i vari tipi e le caratteristiche di un buon coprigiunto.
L’importanza di giunti tecnici dunque ne vale l’integrità dell’edificio stesso dato che vengono intaccati pavimenti, pareti, facciate e soffitti molto soggetti a variazioni fisiche dei materiali da essi composti e poiché il loro scopo è quello di assorbire qualsiasi tipo di movimento dei pavimenti e degli edifici stessi, che sia oscillatorio, ossia orizzontale, sussultorio, ovvero verticale che anche trasversale.
Un buon coprigiunto a grandi linee quindi deve essere composto da alcuni elementi in alluminio, lega metallica molto morbida tale da assecondare i movimenti sopra descritti, ma deve avere anche inserti in materiale elastico al fine di aderire con fermezza. Altre soluzioni possono essere quelli in ottone o acciaio, comunque di grande validità ed efficienza.
La differenza tra i vari tipi di coprigiunti.
Ora si passeranno in rassegna i vari tipi di coprigiunti che, con le loro peculiarità e forme meglio si addicono alle varie necessità a cui si andrà incontro nella posa di un pavimento.
- Giunto di dilatazione: i giunti di dilatazione sono maggiormente raccomandati per allineare ed unire due pavimenti che si trovano alla stessa quota.
Quando si vanno a pavimentare stanze di grandi dimensioni questi sono i meglio indicati per dividerne le lunghe metrature delle unità di rivestimento in laminato in modo da evitare deformazioni: questo tipo di pavimento infatti necessita di molta dilatazione.
Generalmente i giunti di dilatazione si inseriscono a distanze fisse di circa 30 cm soprattutto per contrastare contrazioni e dilatazioni a seguiti di forti escursioni termiche nelle varie stagioni.
- Giunti sismici: anche detti giunti strutturali, questi hanno l’importante compito di salvaguardare l’intera struttura e quelle nelle vicinanze in caso di terremoti di media entità e azioni sismiche in generale evitando il fenomeno del cosiddetto martellamento.
Questo viene utilizzato soprattutto quando vanno ristrutturati edifici già esistenti e quando si ha difficoltà nel garantire l’adeguata distanza tra gli edifici.
Questo sono indispensabili per un lavoro di pavimentazione fatto ad arte in quanto è un primo piccolo passo per rendere l’edifico antisismico.
Se pur piccoli i coprigiunti rivestono un ruolo importante nella tenuta strutturale dell’edifico.
- Giunto di dislivello : nel caso in cui non è possibile portare alla stessa quota due pavimenti, il giunto di dislivello aiuta a compensare questa differenza altimetrica.
E'il meglio indicato soprattutto quando si vanno ad utilizzare pavimenti diversi che per forza di cose vanno sovrapposti l’uno all’altro come ad esempio con un con un laminato o un parquet ad un pavimento esistente oppure non si pavimenta l’intera casa o solo alcune parti, come nel caso del non utilizzo di parquet nel bagno o cucina e situazioni similari.
I coprigiunti di dislivello quindi accompagnano e in un certo qual modo regolarizzano i diversi piani per crearne uno solo risultando i meglio indicati in situazioni in cui è necessario utilizzare diverse unità di rivestimento.
- Giunto paragradino: questo tipo di giunto va a rinforzare e sostenere la parte più soggetta ad usura quando si tratta di gradini soprattutto se non rivestiti con un’unica lastra.
Il giunto paragradino si utilizza per definire e rinforzare lo spigolo compreso tra la pedata e l’alzata.
- Giunto terminale: quando ci si ritrova, pavimentando un ambiente, in prossimità di una soglia di una porta rialzata o in qualsiasi punto in cui non è possibile alloggiare un battiscopa viene utilizzato un giunto terminale.
Questo molto spesso accade durante la pavimentazione dei bagni o lungo la parete della cucina adibita ad ospitare lavabo e fornelli nel cui perimetro spesso non sono presenti i battiscopa ma i rivestimenti a mattonelle.
Stesso vale per la porta di entrata dell’abitazione che spesso, dopo aver posato il pavimento risulta leggermente rialzato rispetto al piano di calpestio.